mercoledì 25 maggio 2016

GIRO PODISTICO ISOLA D'ELBA 2016


Una forma di competizione che mi è sempre piaciuta è quella del giro a tappe, dal mio primo nel 2007 delle langhe e roero all'ultimo concluso da pochi giorni sull'isola d'Elba dove dal 16 al 22 maggio ha preso vita la ventiseiesima edizione del Giro Podistico Isola d'Elba.

Dopo l'esperienza vissuta nel 2010 (qui le cronache delle varie tappe con le mie considerazioni finali: 1a, 2a, 3a, 4a, commenti) ho voluto riprovare a parteciparvi, nella speranza di trovare una gara rinnovata e fresca. La trasferta con la preziosa compagnia di Marco B, Sarah e suo fratello Than incomincia domenica col viaggio verso l'isola, traghetto e presa in possesso della stanze all'hotel Frank's di Naregno, una sgambata poi in serata per riprendersi dal viaggio e primi incontri con gli altri concorrenti iscritti, tra tutti l'amico e habituè dell'isola Pimpe.
Lunedì mattina non contenti facciamo un breve uscita pregara per ambientarci al clima, tanto la gara prenderà il via solo alle 21:15 a Portoferrario, dopo la batteria, solo per oggi, riservata alle donne e agli over-65.
Come di consueto la prima tappa è un circuito cittadino di circa tre chilometri da ripetere due volte tra le viuzze del centro storico di Portoferraio, si parte come detto un quarto d'ora passate le nove di sera, il tracciato è nervoso, ricco di svolte e di cambi di pendenza, modesti per carità ma quanto basta per spezzare spesso il ritmo. Io corro bene, le sensazioni sono quelle di una corsa impiccata per forza di cose ma concludo abbastanza soddisfatto in sesta posizione questo mio primo impegno; il giro è appena iniziato e i giochi sono ancora tutti da fare. Qui la mia attività su strava e qui la classifica 1a tappa.


Trascorse neanche 12 ore da questa prima sgasata il popolo del giro si ritrova con le scarpette allacciate dietro la linea di partenza della seconda, inedita, tappa. Siamo a Lacona, per la prima volta protagonista al giro.
La partenza è all'interno di un camping, usciti dal quale imbocchiamo subito una salita su sterrato che in breve tempo ci porta a godere di un bel panorama sul mare. Salgo su bene, la strada forestale è bella e in buone condizioni tanto che riesco a correre agevolmente con le mie Boston da strada. Si corre immersi nella macchia mediterranea, la giornata è di sole pieno e la vista eccezionale anche per un non amante del mare come me. Il momento esteticamente più bello a mio parere sarà quello a metà percorso circa quando iniziato un tratto in discesa lo sguardo abbraccia il mare con l'isola di Montecristo e l'inconfondibile profilo piallato di Pianosa.
Sto bene, corro quasi sempre da solo e mi godo il percorso, incitato in quei frangenti in cui incontro i camminatori che partono una ventina di minuti prima di noi. Dopo una seconda salita si va a riprendere la strada forestale percorsa all'andata, mancano due chilometri tutti in discesa, stacco il cervello e felice mi lancio verso il traguardo che taglierò anche oggi in sesta posizione senza alcuna variazione in classifica generale. Qui la mia attività su strava e qui la classifica 2a tappa.


Il terzo giorno la carovana si sposta a Rio nell'Elba, nel 2010 la prova fu modificata per maltempo, oggi per fortuna la giornata è nuovamente bella e così si potranno affrontare le prime vere salite: sarà quella detta delle Panche la più impegnativa.
Si parte in discesa, oggi le prime tre donne si danno battaglia spietata e a spron battuto affrontano in testa il primo chilometro di gara. Dopo la discesa una prima facile salita ci riporta in paese e transitando dal traguardo imbocchiamo la dura asperità delle Panche. Prendo da subito il mio passo, corto e frequente per affrontare questo muro lungo un chilometro con una pendenza media del 14%. Raggiungo Luca Giraudo, una nuova e bella amicizia nata proprio qui al giro, due parole e continuo per la mia strada.
Allo scollinamento si svolta a sinistra da dove incomincia un lungo tratto in discesa, bella e corribile. Il pensiero è però quello di interpretarla bene perchè finita questa picchiata in giù ci aspetta una seconda e lunga salita. Mentre scendo in compagnia di un atleta che riconosco giornaliero dal colore del pettorale vedo mesto a bordo strada l'atleta Benini, che aveva dominato le prime due tappe e guidava la classifica generale. Per lui i problemi alla gamba che ci aveva raccontato in albergo sono stati evidentemente insormontabili tanto da obbligarlo al ritiro. Guadagno così una posizione in generale, anche se a nessuno piace farlo così.
Terminata la discesa siamo nuovamente sulla salitella fatta nel giro di lancio, all'incrocio anzichè rientrare in paese si prosegue per la seconda e più lunga salita, più morbida ma le gambe iniziano a essere stanche. Salgo in ogni caso su bene, incrociando i camminatori che sono già sulla via del ritorno essendo questo un tratto va-e-vieni. Nel punto più alto c'è il giro di boa, prendo l'elastico "testimone" da un ragazzo dello staff e di nuovo giù in discesa, godendomi le traiettorie ma stando molto attento agli atleti che sono ancora impegnati a salire. Concludo la gara in quarta posizione e come anticipato salgo in quinta in quella generale. Qui la mia attività su strava e qui la classifica 3a tappa.


Giovedì è giorno di riposo e al mattino andiamo a fare un allenamento defaticante sulla strada pianeggiante che da Capoliveri porta verso le miniere abbandonate, sarà la stessa che parzialmente percorreremo nell'ultima tappa.
Capita però che mentre scendiamo verso il mare Sarah si inciampa e cade a terra procurandosi diverse escoriazioni. Fortunatamente cade quasi da ferma e dopo un primo momento di spavento per il ginocchio ferito e una mano molto dolorante possiamo riprendere il rientro verso l'auto, sperando che i postumi della caduta le permettano di correre le ultime due tappe.
Il giorno successivo a questo di riposo movimentato ci ritroviamo tutti a Campo nell'Elba per la penultima e più lunga tappa. Lo speaker ce la spaccia per dodici chilometri ma saranno ben oltre i tredici e mezzo quelli da percorrere.
Anche oggi alla partenza le ragazze si danno battaglia serrata, io mi ritrovo nel gruppetto battistrada e in queste prime battute soffro, come spesso mi accade nella giornata successiva a quella di riposo, di una sensazione di gambe pesanti.
Dopo un paio di chilometri di pianura inizia la salita in direzione dell'entroterra, Luca si attarda da subito e io insieme a Boroni inseguiamo Galizzi e Battelli che hanno guadagnato qualche metro. La salita è bella, lunga ma di medio impegno e si corre agevolmente. Terminata questa non c'è un vero e proprio scollinamento ma un tratto pianeggiante leggermente mosso che ci porta fino a un bivio da dove incomincerà il tratto di discesa verso il paese di Campo.
Provo a stare attaccato al mio diretto avversario ma ha la gamba più veloce e così poco alla volta si avvantaggia nei miei confronti. Anche oggi il panorama è bello e scenografico, e mi distrae da questi cinque lunghissimi chilometri di discesa su asfalto. Al cartello dei meno due chilometri all'arrivo si rientra in paese, le gambe girano ancora bene anzi meglio che all'inizio e non sono fulminate dal lungo dislivello affrontato. Corro ancora bene e taglio il traguardo in quarta posizione guadagnando più di due minuti su Luca che riesco così a scalvalcare in classifica generale. Qui la mia attività su strava e qui la classifica 4a tappa.


Sabato è il giorno conclusivo di questa edizione del giro, e l'appuntamento è a Capoliveri. L'aria che si respira è quella dell'ultimo giorno di scuola, ma prima di festeggiare c'è ancora il compito dell'ultima tappa da correre: non lunghissima ma con una salita piuttosto impegnativa.
Alla partenza dal centro di Capoliveri ci portiamo sulla strada che in discesa conduce alla località in riva al mare detta dell'Innamorata. Oggi sto bene e dopo le prime battute quando il gruppo inizia a sgranarsi e a prendere fisionomia mi ritrovo a tallonare il battistrada Luca con al mio fianco il bresciano Boroni. Battelli e Galizzi che si giocano la vittoria finale sono poco dietro e mi balena per la testa che forse contenti così ci concedono a noi immediatamente dietro la possibilità di giocarci la tappa.
Macchè,... Iniziata la salita si passa sullo sterrato e per un chilometro e mezzo si punta verso l'alto con una pendenza media del 9%. La giornata è calda e la salita tutta esposta al sole.
Mi passano Galizzi e Battelli, Boroni era già avanti ma il mio mirino è puntato su Luca che mi precede di una manciata di secondi. Salgo col mio passo, so che lui non è molto efficiente in salita ma tiene bene mantenendo invariato il distacco fin su in punta quando dalla carrozzabile le gambe ritrovano il piatto della larga forestale già corsa giovedì. Mancano solo più tre chilometri, poco alla volta mi faccio sotto a Luca visibilmente affaticato. lo raggiungo e lo passo, spero rimanga con me ma velocemente perde terreno. Continuo così, in spinta godendomi questi ultimi momenti di gara, del giro, delle ferie,...
Da strada bianca si ripassa sull'asfalto, due curve tra il tifo dei camminatori e del pubblico e si rientra in paese. E' fatta! Taglio il traguardo in quarta posizione confermando definitivamente anche la quarta in generale. Qui la mia attività su strava e qui la classifica 5a tappa e quella finale generale.


Bene anche i miei compagni di avventura di questa settimana, Sarah stringe i denti e dolorante e zoppicante conclude in quinta posizione assoluta senza perdere alcunchè per la caduta di giovedì, Marco purtroppo dopo due tappe viene afflitto da dolori alla schiena ma sebbene perde qualche diverse posizioni in generale riesce a concludere il suo giro e Than, dopo un mattinata difficile venerdì limita i danni e conclude bene.

Conclusioni finali: avevo scritto dopo la mia prima esperienza nel 2010 che ero rimasto un pò deluso dal tenore di organizzazione e infatti non ero più tornato all'Elba a correre. Ho voluto riprovarci ma ahimè il mio giudizio rimane non del tutto positivo. Sicuramente il posto e i paesaggi sono belli, inoltre abbiamo goduto di una settimana metereologicamente bellissima che ha reso tutto più facile e piacevole. I percorsi delle tappe li ho trovati gradevoli, forse un pò troppo asfalto ma per uno stradista come me non mi sono dispiaciute. In zona ritrovo tutti i giorni c'era il servizio massaggi oltre che il ristoro, non ricchissimo ma onesto. Due ambulanze sempre presenti a disposizione. Quello che mi/ci ha fatto un pò cadere le braccia è stato sabato sera alle premiazioni, quando il premio per tutti i rientranti in classifica eccezion fatta per i primi/e assoluti sono stati dei buoni acquisto a scalare per un negozio sportivo vicino Pisa. Sinceramente non ho gradito, anche se dopo aver preso contatto in questi giorni riusciamo ad usufruirne acquistando online. Qualche prodotto locale credo sia stato più ben voluto a tutti. Spero e mi auguro che venga presa una nuova e fresca gestione della manifestazione e a leggere dalla pagina fb dell'evento se lo augurano in tanti.
Rimane infine un bel allenamento per il mio prossimo appuntamento che mi vedrà arrancare su e giù per i sentieri dolomitici; manca solo un mese e non vedo l'ora!

sabato 7 maggio 2016

SARNICO LOVERE RUN 2016

 

Lo scorso fine settimana, complici la festività per il 25 aprile che cadeva di lunedì e una congiunzione favorevole dei miei turni con quelli di Sarah sul venerdì precedente, siamo stati quattro giorni sul lago d'Iseo in occasione della Sarnico Lovere Run, gara che da diverse fonti e commenti mi è sempre stata descritta come bella e meritevole di essere corsa.

Venerdì siamo dunque a Lovere, punto di arrivo della gara, a 25 km da Sarnico dove domenica mattina ci portano le navette e da dove i 3700 iscritti correranno lungo la strada che costeggia il lago. L'atmosfera è quella dei grandi eventi, i numeri sono grosso e la cittadina piccola ma la buona organizzazione già ben rodata dalle cinque precedenti edizioni permette che tutto fili liscio.
Mi avvicino a questo appuntamento non in pienissima forma nè fisica nè mentale; nelle due settimane a ridosso della gara sono stato colpito da un forte raffreddore che mi ha tenuto la testa chiusa e fatto saltare qualche allenamento, tanto che durante il servizio di pacer che ho svolto solo sette giorni prima alla mezza Santander organizzata dalla mia squadra a Torino ho vissuto sensazioni brutte negli ultimi chilometri. Come affrontare dunque questo impegno? L'idea è quella di partire rilassato e di godermi la prima parte di gara per poi vedere come sono le condizioni e così correggere il tiro in corso d'opera: la distanza è notevole per i miei canoni, quasi al limite e non ho velleità cronometriche.
Adotto quindi questa strategia e passate le prime centinaia di metri dopo lo sparo mi assesto a un comodo passo di crociera. Non guardo il crono se non al primo cartello chilometrico, cerco di correre agile ma non ci riesco perfettamente, una noia al tendine esterno al malleolo mi rende l'appoggio fastidioso e ciò mi sconforta pensando che proprio in queste prime battute al contrario volevo far girare le gambe senza troppe preoccupazioni.
Al ristoro del quinto chilometro raggiungo la minuta Elena Casaro, un volto noto con cui anni fa abbiamo condiviso le fatiche sui sentieri della Traslaval. Corriamo qualche metro insieme poi io guadagno qualcosa e non la vedo più. Nel mentre combatto sempre col fastidio alla caviglia e inizio a pensare che altri quindici venti chilometri così saranno eterni, tanto che dal quinto al decimo non mi diverto neanche più di tanto anzi, i pensieri sono cupi e l'unico obiettivo è quello di arrivare, vedo il traguardo come una liberazione e non come una conquista e ciò non è bello vero?!
E invece al decimo qualcosa cambia, sono solo e percepisco una presenza dietro di me, mi volto leggermente e vedo Elena che mi segue come un'ombra. Bene penso, almeno posso essere utile a qualcun altro oggi!
Inizia così una gara nella gara che molto brevemente sintetizzo in un ottimo affiatamento che le permettono dalla quarta posizione assoluta femminile ad agguantare il secondo posto correndo la secondo metà gara in buona e costanza progressione.
Il mio animo così si risolleva, il panorama poi di certo aiuta anche molto, una bella giornata di sole riempe di colori i nostri occhi pieni del verde delle montagne e del blu del lago e alzando lo sguardo si riesce a scorgere giù in fondo le cime imbiancate dell'Adamello.

Corro finalmente gli ultimi chilometri bene, leggero e senza fastidi, godendomi tutto ciò che è intorno a me e concludo la mia fatica in 1:37' netti in sessantacinquesima posizione. Neanche il tempo di rifiatare ed ecco che dopo soli tre minuti arriva anche Sarah con un eccellente quinto posto assoluto.
Avrei potuto fare meglio? Sì, ne sono certo. La relativa freschezza con cui sono arrivato e le immediate condizioni positive nei momenti successivi all'arrivo me lo confermano ma oggi è andata così e sono felice di aver scoperto una gara veramente bella e ottimamente organizzata che sicuramente mi rivedrà al nastro di partenza.
La nostra permanenza al lago si conclude lunedì, dopo un'uscita defaticante organizzato dallo staff della manifestazione capitanato da Gianni Poli sull'isolotto di Monte Isola offerto a un numero ristretto di partecipanti alla gara.
Qui sotto alcune foto, mie e della pagina fb dell'evento e un bel video finale: